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Maltempo, nel Bellunese situazione disastrosa. Mancano anche i servizi essenziali

Maltempo, nel Bellunese situazione disastrosa. Mancano anche i servizi essenzialiI danni causati dal maltempo nella zona di Alleghe e Caprile (Belluno) (ansa)

Interi abitati isolati, frane, energia elettrica a singhiozzo e acqua non potabile. È l’epicentro del Nordest devastato dalla tempesta. Zaia: “Siamo in ginocchio. Servono interventi straordinari del governo”

di ENRICO FERRO

L’effetto ottico è quello di una scatola di stuzzicadenti rovesciata nel cassetto di casa, o l’inizio di una partita di Shanghai. Le immagini sono quelle riprese dall’elicottero dei vigili del fuoco e inquadrano un versante dell’Alto Agordino, con migliaia di pini spazzati via. Lo spettacolo non cambia se si sposta la visuale sui boschi della Val Visdende e del Cansiglio, o sulla Culiada, la strada che collega Feltre a Fonzaso dove i platani si sono adagiati uno sopra l’altro in un inarrestabile domino.

Maltempo, nel Bellunese situazione disastrosa. Mancano anche i servizi essenziali

C’è un mostro di milioni di metri cubi di acqua, terra e roccia che da cinque giorni si muove disordinato e spazza via tutto, lasciando dietro sé un paesaggio, patrimonio Unesco, ormai quasi irriconoscibile. Frusta i boschi, violenta le strade, spezza i collegamenti, cancella i servizi indispensabili come luce, acqua, linee telefoniche. Anche i distributori di benzina sono a secco. Le autorità della provincia di Belluno non assicurano più neppure l’acqua potabile. Le sorgenti sono state invase dall’acqua piovana e dalle sue impurità, di conseguenza la Prefettura lancia un appello alla popolazione: “Utilizzate l’acqua solo dopo averla bollita almeno cinque minuti”.

E in mattinata una frana di terra e fango ha completamente ostruito la strada regionale 203 che collega Cencenighe con Agordo, nel Bellunese, appunto. Al momento risultano isolati i Comuni a Nord dello smottamento, causato dalle piogge che continuano a cadere incessanti. Così, sale a più di trenta il numero delle strade provinciali interrotte. All’isolamento materiale, si aggiunge quello delle linee dat che sono andate in blackout nell’area dell’Agordino, la zona della montagna veneta più colpita dal maltempo. L’impossibilità di accedere a internet, quindi ai servizi mail, e di raggiungere i telefoni cellulari, sta complicando le comunicazioni per i soccorsi.

Maltempo Belluno, alberi sradicati e rami spezzati: il difficile varco aperto sulla strada

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede al premier Giuseppe Conte un provvedimento ah hoc: “Sospensione delle rate dei mutui, di tributi, tasse e imposte per questa gente”. Con una lettera inviata al capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, il presidente della Regione ha poi chiesto l’attivazione di “un apposito numero solidale per l’invio di sms da telefonia mobile e per le telefonate dalla rete fissa”. Perché – ricorda Zaia – il Veneto “è in ginocchio. E’ come se ci fosse stato un terremoto”. Secondo il governatore ci sarebbero “danni per circa un miliaro di euro. Ci sono territori letteralmente isolati. Gli ospedali stanno finendo il gasolio, l’elicottero non riesce a sorvolare e le strade sono impraticabili”. Zaia sottolinea inoltre l’urgenza di risolvere la crisi: “Il problema è che bisogna essere veloci, se queste montagne vedono lo spopolamento, non si riempiono più”.

Una prima risposta arriva dalla viceministra all’Economia, Laura Castelli: “Alcune aree del Paese, in particolare in Liguria e Veneto, a causa del maltempo stanno vivendo ore drammatiche con centinaia di famiglie e aziende in grande difficoltà e intere zone letteralmente devastate” e “la sospensione degli obblighi fiscali così come delle azioni di riscossione per questi territori sono una misura prioritaria che deve essere accompagnata da un sostegno finanziario per rimettere in piedi la rete dei servizi e delle infrastrutture”.

E Borrelli, intanto, ha inviato sul posto Luigi D’Angelo, il direttore operativo del coordinamento per le emergenze. Nel Bellunese, in questi quattro giorni, hanno perso la vita anche tre persone: Sandro Pompolani è stato schiacciato da un albero; Ennio Piccolin è stato travolto dalla piena di un torrente; Valeria Lorenzini, 81 anni, è stata invece schiacciata da una pianta durante il taglio.

Maltempo, disastro nel bellunese: le riprese aeree dei vigili del fuoco

Le 42 mila utenze senza energia elettrica stanno calando progressivamente dopo che ieri gli elicotteri militari sono arrivati in zona con i generatori, mentre le scuole e i municipi aprono le porte ai cittadini per una doccia calda o anche semplicemente per caricare il telefono cellulare. La pagine Facebook “Nuovo Cadore” e “Promozione Belluno e provincia” sono passate dagli annunci turistici ai mesti bollettini che, di ora in ora, aggiornano la situazione di emergenza. E ieri ancora pioggia intensa. “La situazione è devastante, ma forse pochi se ne rendono conto” si dispera Diego Riva, che per salvare la sua terra si è affidato a un drone con cui ha fotografato i danni nella zona di Alleghe e Caprile dopo l’alluvione di lunedì, immagini che tolgono il fiato e che ora rimbalzano sui social con tutta la loro forza.

Le piene dei torrenti hanno cancellato anche il canyon dei Serrai di Sottoguda e la zona di Malga Ciapela ai piedi della Marmolada, con tutte le piste ciclabili e i percorsi turistici. Ed è questo, una volta che sarà terminata l’emergenza, il fronte che più preoccupa. Con simili danni la stagione invernale è seriamente a rischio.

Fonte: Repubblica.it