Menu
Richiedi perizia

BRESCIAOGGI, 29 MAGGIO 2007
Temù. Titolari, maestranze e persino le ditte concorrenti hanno permesso il «miracolo» della Val Wash

La cronaca di una rinascita. Una lavanderia industriale riparte in 30 giorni dopo un incendio

di Lino Febbrari

Come la mitologica «Araba Fenice» anche la «Val wash», una lavanderia industriale di Temù che occupa una cinquantina di lavoratori, è letteralmente risorta dalle proprie ceneri. In tempi davvero brevi e grazie alla volontà del titolare, delle maestranze e persino della concorrenza.

Nella notte del 12 aprile, un devastante incendio sprigionatosi per un guasto elettrico nel capannone aveva infatti seriamente danneggiato i macchinari e le strutture dell’azienda. I danni causati dalle fiamme e dal fumo sembravano lasciare poche speranze. E molti, all’indomani del rogo, erano pronti a scommettere che il miracolo non ci sarebbe stato. Invece, a poco più di un mese dal disastro l’attività della lavanderia è ripresa.

Grazie dicevamo all’impegno di tanti protagonisti che si sono rimboccati le maniche, e lavorando giorno e notte hanno permesso il rapido ritorno all’attività. Dai proprietari ai dipendenti, dai fornitori ai clienti, tutti hanno dato una mano puntando a un unico obiettivo: rientrare al più presto nei locali devastati dal fuoco. «Ci siamo riusciti in trenta giorni – afferma con soddisfazione Claudio Del Bono, giovane amministratore della Val Wash, affiancato dal fratello Paolo -. Molti dei nostri collaboratori si sono fatti in quattro per ripulire il capannone; altri si sono sobbarcati le lunghe trasferte quotidiane a Bergamo, e in altre località, per usare gli impianti messi a nostra disposizione dai nostri concorrenti e lavare la biancheria che all’indomani è stata puntualmente consegnata a ristoranti e alberghi».

«Un grazie di cuore va ai colleghi che appunto ci hanno dato una mano invece di approfittare della nostra disgrazia per guadagnare quote sul mercato – aggiunge Del Bono -. Ma anche ai fornitori che contando esclusivamente sulla parola ci hanno permesso di rimettere in piedi il nostro lavoro». Sostituire in un così breve lasso di tempo le attrezzature e le macchine che servono per questa attività non è stato semplice. Perché proprio per la loro specificità lavatrici e stiratrici industriali vengono costruite esclusivamente su ordinazione e consegnate dopo diversi mesi.

«Una ditta tedesca ha dirottato in alta Valcamonica i macchinari in procinto di partire per la Grecia, e un’altra azienda italiana ha fatto lo stesso: se non è solidarietà questa…».
Claudio Del Bono spende poi parole di ringraziamento per le centinaia di clienti che la Val Wash ha distribuiti in diverse province della Lombardia e in altre località del Trentino. «Siamo consapevoli di aver creato loro alcuni disguidi – afferma -, ma d’altronde meglio di così non potevamo fare per superare l’emergenza: praticamente ci siamo fermati solo poche ore, tanto che fin dal giorno dopo siamo riusciti a rifornirli».
«Li assicuriamo comunque – conclude – che la disgrazia capitata ci è servita paradossalmente per migliorare il nostro servizio, e a consolidare il gruppo, clienti, fornitori e dipendenti, che si appresta ad affrontare meglio di prima le sfide che ci attendono per l’immediato futuro».

Fonte: Bresciaoggi.it

Che differenza c’è tra il perito assicurativo e il perito di parte?

Scarica la scheda

Download documenti